giovedì 30 agosto 2012

DONNE E PALLONI, GIOIE E DOLORI

                                                   

Elena Shtilianov, l' agente/ moglie di Berbatov

La mia opinione personale sulla vicenda-Berbatov...e voglio credere che sia stata la moglie a decidere.... godevetela!
Anche Berbatov cade nella rete delle “wags”: quando le donne hanno più potere degli assegni.
La moglie è croce e delizia del calciatore moderno; e il caso-Berbatov ne è la perfetta riprova. Dispiace battezzare la mia “carriera” di blogger pallonaro con una storia che riguarda un mancato arrivo nella mia squadra del cuore (che non è la Juve, sia chiaro), ma è impossibile non parlare dell’affare di mercato che ha tenuto un’intera città con il fiato sospeso per più di 24 ore, salvo poi rivelarsi una cocente delusione prima e una barzelletta da riderci su poi.
Il buon Dimitar, il cigno dell’Est per eleganza e classe nel giocare a pallone, è l’ennesima vittima delle “wags”, le mogli dei calciatori professionisti che tengono ormai i mariti per le corna, o per la maglietta se preferite. Pare infatti che ci sia la compagna del bulgaro dietro il mancato approdo in Italia dell’ex centravanti dello United: né Firenze né Torino hanno acceso gli entusiasmi della signora Berbatov che ha ripiegato decisamente a favore di Londra, probabilmente immaginandosi già a fare un giro sul London Eye o a fare shopping a Piccadilly Circus. Ed ecco che i milioni della Juve vanno a farsi benedire e di buon grado Dimitar, che cambia idea come si cambia il pannolino a un neonato, accetta il Fulham, consapevole che per un po’ sarà meglio non aprire la propria pagina Facebook, oramai invasa da inferociti tifosi fiorentini, e che l’ultimo treno, anzi aereo, per giocare la Champions League se n’è forse ormai andato.
Già in passato i vari Beckham, Kakà e Shevchenko hanno dovuto discutere a letto, prima di addormentarsi, il proprio futuro calcistico con la loro dolce metà, con cui evidentemente il confronto non regge. La figura delle “wags” assume sempre più potere di trattativa in trattativa: esse sono più spietate di un procuratore, più determinate di Materazzi in scivolata, più irremovibili di un generale delle SS. E guai a non accontentarle: ogni uomo sa com’è difficile far gol tra le lenzuola con una donna che si chiude in difesa.
Dimitar ha sbagliato, certo. Prima di tutto a scegliere il volo: se da Manchester fosse direttamente atterrato a Pisa invece di fare scalo in Germania, adesso non staremo qui a parlare di lui. Poi la mancanza di professionalità e l’accordo-lampo con la Juve lo hanno fatto passare per un mercenario del pallone, come tanti, troppi ce ne sono in giro. Voglio però mettermi anche nei suoi panni: d’altronde la moglie è sempre la moglie, e rischiare di trovare le camicie non stirate e la cena fredda al rientro a casa non è una gran prospettiva per un uomo.
Faccio dunque un appello ai procuratori: signori del calciomercato, la prossima volta che contrattate un giocatore fate due chiacchiere anche con la consorte. Vedrete che vi verrà tutto più facile; voglio concludere inoltre lasciandovi nel dubbio della mia domanda: ma se un calciatore si può comprare in aeroporto, me lo fanno passare come bagaglio a mano o devo metterlo in stiva?
Simone Sagulo 
@SaguReSole

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