mercoledì 19 settembre 2012

Maurizio Zamparini, il presidente con la E maiuscola

Lo chiamavano il “mangia-allenatori”: tutte le malefatte del sergente alla guida del Palermo calcio






Troppo facile parlare in questo post-campionato del ritorno al gol di Luca Toni con la Fiorentina, del primo sigillo in A dello “scugnizzo” Insigne o dell’ennesimo rigore concesso ad una squadra a strisce verticali di cui mi sfugge il nome. Ben più difficile è spiegare l’ennesima impresa (si fa per dire) di uno dei più controversi e imprevedibili presidenti che il nostro calcio abbia mai avuto. Ebbene sì, Maurizio Zamparini ci è cascato di nuovo: un altro esonero, stavolta dopo 270’. Olè.
E’ andata certamente meglio al buon Giuseppe Sannino rispetto allo Stefano Pioli che lo scorso anno aveva aperto il valzer degli allenatori sulla panchina del “Barbera”. Il tecnico di Ottaviano quantomeno ha avuto la chance, seppur breve, di farsi amare o odiare dalla torcida palermitana; Pioli, che ora allena con discreto successo il Bologna, non ebbe nemmeno il tempo di disfare le valigie nella sua nuova casa a Palermo che già doveva rifarle e riconsegnare le chiavi al padrone di casa. Chissà che urlacci si sarà preso dalla moglie, poveraccio….
Vulcanico e capriccioso, lo definiscono così lo “Zampa”. A leggere la sua scheda su Wikipedia, io invece credo che sia molto coerente. Friulano di nascita e imprenditore per vocazione, quando non siede nelle tribune di Serie A fumando sigari e flirtando per telefono con allenatori in cerca di panchina, Zamparini fonda o compra aziende e centri commerciali per poi rivenderli al miglior offerente. E’ abituato a rimpiazzare e sostituire, lo fa da una vita e per coerenza assume e licenzia allenatori esattamente come nel suo lavoro. Democratico, non trovate?
Ma perché con Zamparini presidente gli allenatori durano così poco? Semplice, perché Zamparini ha sbagliato mestiere. Avrebbe dovuto fare il politico, è tagliato per farlo (e per poco non ci è riuscito di recente): fa promesse che poi non sa mantenere, esattamente come i signori che ci rappresentano in Parlamento. Da presidente si fa le ossa a Pordenone per poi acquisire il controllo del Venezia a un passo dal (primo) fallimento nel 1986. Porta i lagunari in Serie A, promette di rifare lo stadio, forse anche l’Europa, ma poi alla prima occasione smantella tutto e se ne va al Palermo nel 2002, lasciando i veneti con pochi spiccioli e la consapevolezza di dover ricominciare tutto da capo.
In Sicilia il friulano Zamparini progetta la squadra per collezionare trofei, e invece continua a fare collezione di esoneri. Ben 40 i tecnici licenziati in 24 anni di presidenza, dal 1988 ad oggi, da Giovan Battista Fabbri a Sannino passando per nomi illustri della panchina all’italiana come Spalletti, Zaccheroni, Prandelli e Guidolin. Il record in una sola stagione? Nel 1994/95, in Serie B, quando alla guida del Venezia si alternano in quattro: Maifredi, Ventura, Rossi e Geretto in due occasioni. Chapeau.
Zamparini è una moderna maga Circe, c’è poco da fare: seduce gli allenatori, li ammalia, li convince, se ne innamora e poi li scarica, in tempi sempre più brevi. Se tanto mi dà tanto, chissà quanto ci mette a cambiare il giardiniere di casa. Da cosa deriva tanta impazienza? Forse il potere ha mandato in corto i neuroni del Maurizione nazionale che è ora affetto da deficienza senile? Macchè, è solo sintomo di insicurezza e di presunzione, nonchè di infantilità. Zamparini non sa perdere, non vuole perdere, è ancora bambino nell’anima, considera la squadra che presiede e il mister che la allena come giocattoli con cui divertirsi nel fine settimana. Come fanno i bambini? Giocano con un balocco per due minuti e poi lo lanciano via per pescarne un altro dal cesto. Già, a Zamparini manca solo il ciuccio e poi ci siamo.
Chiudo questo pezzo con un appello al signor Gasperini, neo-tecnico del Palermo, il 41mo della lunga lista di Zamparini. Pier, perdonami se ti do del tu, ma voglio darti un consiglio: portati lo stretto necessario in valigia e non vendere la casa dove abiti ora; il perché lo capirai da solo, spero per te il più tardi possibile. Auguri.
Simone Sagulo

@SaguReSole
Credits: si ringrazia per la foto di Zampa i cari ragazzi di www.calciopazzi.it, sito molto divertente ed aggiornato

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